
"Ieri mattina abbiamo firmato il contratto per la fornitura di oltre 24.000 tablet, che saranno utilizzati nei circa 8.000 seggi".
L'importo complessivo e' di 23 milioni di euro, "un investimento - sottolinea il presidente - e non una spesa, perche' gli strumenti resteranno in dotazione alle scuole".
I dubbi sono ancora del Pd: "Il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini è andato a Roma a trattare il trasferimento di materie spendendo solo i soldi del biglietto del treno, e non è escluso che ottenga risposte ben prima di Maroni, che ha voluto fare il referendum - ha concluso Brambilla - Ma un giorno il governatore lombardo ci dovrà spiegare che cosa successe nei palazzi romani quando fu proprio il suo governo a fermare la trattativa che nel 2007 la Regione Lombardia aveva aperto e ben avviato con il governo Prodi". "E' un contratto di acquisto, da parte della Regione, dei tablet e dei software, gli strumenti per la sicurezza - prosegue -: restano a noi e abbiamo gia' deciso di lasciarli in comodato gratuito alle scuole sedi di seggio, fino alla successiva consultazione. Cambiando i software potranno utilizzarli per le attività didattiche". Un accordo che mi soddisfa e apre la strada a questa forte innovazione: ho deciso, nel decreto che ha indetto il referendum, di fare il voto elettronico nel 100% dei seggi.
Il Referendum per l'Autonomia, previsto per il 22 ottobre, si avvicina.
Il voto per il referendum del 22 ottobre sarà digitale. "Metteremmo nel seggio due tablet - ha detto Maroni, ipotizzando che si possa svolgere anch'esso il 22 ottobre -, uno per quesito, come fossero due schede, votando l'una e poi l'altra e poi inserendole nell'urna, attraverso il pulsante 'Vota'". È lo stesso Maroni a invitare il sindaco di Milano Giuseppe Sala ad accorpare i due quesiti referendari: "In questo caso metteremo due tablet a disposizione dei cittadini con due quesiti diversi".